Il diario di Giovanni Ponte


20 Novembre 2013

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IL DIARIO DI GIOVANNI PONTE 

 

 

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LA RISPOSTA MASCHILE AL DIARIO DI BRIDGET JONES. Ci cago Tribune

ANTI ANA e PRO BBW. ERA DAI TEMPI DEL KAMASUTRA CHE UN LIBRO NON PRENDEVA TANTE POSIZIONI ! Avariaty 

Ho riso dall’ inizio alla fine. L’Eco del Cinese 

Qualunquista? Omofobo? Razzista? Maschilista? No, semplicemente Romantico! Der Spigol 

 

Basta con le fobie da inestetismi! Tutta la verità su come ti vede LUI! Donna Post Moderna

Il diario di Giovanni Ponte narra le peripezie di un moderno quarantenne. In un caleidoscopio di esilaranti situazioni il protagonista cerca la sua Donna Angelo. Lo accompagnano nell’avventura, il fedele Roger, un senegalese clandestino dalle enormi estremità che parla come Mami di Via col vento, e Acetone, un ex portinaio invadente che rinverdisce l’italica tradizione dei “compagni di merende”. Prima di trovare il vero Amore, Bridge John, come ama presentarsi Giovanni, incontrerà femmine di ogni tipo: dall’esuberante Signora dell’Anello alla minuta Belvetta, dall’enorme Ciccia all’anacronistica Gina. Il sorriso è assicurato.

Nadia Se avessi una bacchetta magica o ci fosse la possibilità di vivere nuovamente, vorrei essere Giovanni Ponte. Essere lui vuol dire ironia, vuol dire essere consapevoli e dissacranti. Sempre sul filo del rasoio riesce a mantenere quello stato di grazia che in gergo si chiama strafottenza, la stessa che lo libera dagli orpelli di cui l’uomo è vittima. L’autore si è mosso con maestria tra invenzione e paradosso strappandomi risate a ogni piè sospinto. Consiglio il libro e di tenere d’occhio i suoi prossimi lavori…  

 

Nina  Politically correct. Educato. Moderato. Dimenticate ognuno di questi termini, se volete leggere "Il diario di Giovanni Ponte" di Alberto Tristano.

Divertimento sfrenato, fuori da ogni regola. Divertimento linguistico, e divertimento di situazioni surreali eppure vicine all'esperienza di ognuno di noi.

Un quarantenne alla ricerca dell'amore. Un quarantenne che già a partire dal linguaggio ci fa vedere il mondo in modo diverso da come siamo abituati. Il linguaggio, per molti, è l'essenza il pensiero; e con tono sempre ironico, il libro alterna momenti di pura allegria a momenti di nascosta riflessione.

E così, contro ogni previsione, potrete commuovervi nell'ascoltare il dialogo tra Giovanni e il sedere della sua segretaria; e potrete trovare poesia nella lettera a Rosella, quando l'autore ci spiega che l'amore può esistere solo nell'imperfezione.

Qualche sobbalzo, a una politicamente corretta come me, lo dà. Abituarsi al linguaggio di Roger. Ricordarsi di non sorridere alle battute omofobe. Assistere al truce destino dei canterini in metropolitana. Ma sotto ogni incredibile avventura, ogni brusca ritirata, si nasconde una credibilissima sensibilità e una infinita ricerca. La ricerca della metà della mela.

Una ricerca, suggerisce il finale, che potrebbe anche non portare a nulla.

Perché forse non esiste, una metà della mela; ma l'impegno nel cercarla -- impegno che Giovanni riprende, ogni volta che giura che non ci cascherà più -- è forse la prova più grande della sua esistenza.

La copertina, criticata da alcuni, secondo me è perfettamente azzeccata. Autoironica, naif, si prende poco sul serio. Come il nostro Giovanni, che vorrete picchiare e amare nello stesso tempo.

Chiara Ho appena finito di leggerlo. Un libro che per certi versi mi ha fatto pensare al Pennac della saga dei Malossene. Ironico, surreale, ben scritto, simpatico ma non "a tutti i costi" . In alcuni punti è perfino introspettivo, anche se il linguaggio scanzonato interviene immediatamente a sdrammatizzare queste parentesi "liriche", virando al comico. Lo consiglierei a chi riesce a vedere il lato comico della vita e a chi non ricorda più come si fa.

 

 

Mario A chi non è mai capitato di legare una casa ad un particolare odore, chi non si mai innamorato a prima vista, chi non ha sofferto sul lavoro per un capo prepotente e potrei fare mille altri esempi: cose comuni che forse un po' banale pensare di raccontare in un libro. Alt.

Se hai uno spiccato senso dell'ironia, se sai essere dissacrante senza offendere, se sai scrivere di sesso e chi sta leggendo ci sorride sopra, se non hai paura di scherzare scrivendo di omosessuali e persone di colore con tutti i luoghi comuni che ne conseguono, allora puoi scrivere un libro di 120 pagine che si farà leggere tutto d'un fiato e lascerà di buon umore il lettore.

Per me Tristano è tutto questo, se parlassimo di cinema potrebbe essere un giovane Tarantino...

 

 

Emma Il diario di Giovanni Ponte, o più simpaticamente di Bridge John, è un diario esilarante di un uomo sulla quarantina che appare a volte cinico e altre odioso per i suoi pregiudizi e frasi fuori luogo, ma del quale mi sono innamorata fin dalla prima pagina. Perché Giovanni Ponte, in realtà, è un gran romanticone, debole e tenero nella sua goffaggine. Grazie ad Alberto Tristano e alla sua penna ironica ho trascorso qualche serata spensierata e in allegria. 

 


Federica Mi hanno fatto ridere alcuni particolari delle cose che Giovanni Ponte pensava o diceva: c'erano dei punti in cui infilava uno dietro l'altro dei discorsi da una parte molto quotidiani ma dall'altra surreali e poi mi chiedevo come uno che va da bulimisti anonimi possa essere uno che rimorchia come un pazzo e poi mi sono piaciuti alcuni doppi sensi o riferimenti sottili (tipo Pasolini e l'ignoranza, ecc.) sui quali dovevi soffermarti 30 secondi di più per poter cogliere il senso (l'immensa cuRtura di GP)...

Gaetano Bello, armonico, originale, mai banale e a tratti addirittura geniale. Devo dire che non è proprio il mio genere ma, i personaggi, la narrazione, le trovate...non hanno perso tempo a catturarmi. C'è del talento in Alberto Tristano e credo che saranno numerosi quelli che non tarderanno a saperlo.

 

Nicoletta ...Insomma, potrei continuare ancora con gli strepitosi personaggi creati dall’autore, Alberto Tristano, ognuno con una sua caratteristica specifica e lui, il serafico Giovanni Ponte, sempre lì senza scomporsi, neanche nelle situazioni più grottesche, perché dotato di uno spiccato senso dell’ironia e di quella capacità dissacrante di dire le cose così come sono. Per questo motivo, qualche lettore incline alla polemica potrebbe tacciarlo di razzismo, omofobia e maschilismo, mentre le sue sono semplici ipocrisie mancate che si prendono beffa dei comuni cliché italioti, e sulle quali qualsiasi uomo di colore, omosessuale o donna intelligente si farebbe una gran bella risata liberatoria.

Il Diario di Giovanni Ponte, di Alberto Tristano, riporta così le tragicomiche cronache rosa, nere e rosse di un quarantenne adolescente all’eterna ricerca dell’amore, un uomo che di sicuro la vita non la prende sul serio perché, in fondo, cosa c’è di meglio di una spassionata, spontanea risata? Probabilmente una spassionata, spontanea risata intelligente!  E allora buona lettura!

Leggere questo libro è uno spasso assicurato.

Il linguaggio è semplice ed immediato e capace di regalare ore di spensieratezza. Un libro che sicuramente rileggerò più e più volte perché quando un libro mi diverte/coinvolge tanto non finisce mai nel dimenticatoio. Grande Alberto e Grazie di vero cuore.

Ollybit detto il May 31, 2014

 

Un libro divertente e scanzonato. Le surreali (dis)avventure amorose di Bridge John (è chiaro il riferimento?), fra giochi di parole e rovesciamento dei luoghi comuni, strappano più di un sorriso. Una carrellata di figure femminili assurde e problematiche dalle quali il protagonista si salva a stento, grazie anche all'aiuto dell'amico Roger e del factotum Acetone, fino all'improbabile lieto fine. Perfetto come lettura sotto l'ombrellone.

Roberto detto il Jul 26, 2014

 

Riderete...

Giovanni Ponte e io abbiamo litigato nelle prime pagine del suo Diario. Lui non lo sa. Scorretto, antipatico, forzatamente ironico...di un'ironia pesante, allusiva e sconcia. Poi però ho ceduto. La sua capacità di giocare con le parole mi ha affascinata. Sono rimasta aggrovigliata nei doppi sensi, avviluppata in quelle allusioni così poco allusive ma tanto, tanto esplicite.  Impossibile non ridere. E se riesci a far ridere di cuore significa che con la Parola ci sai fare. Sullo sfondo un vago senso di malinconia che il Giovanni mette a tacere con tre colpi di mazza ben assestati. Francesca

 

Manola  Io l'ho letto e mi è piaciuto molto. Confesso che per un po ho iniziato a parlare come la donzella della finestra di fronte. Con grande stupore di parenti ed affini.

 

Che ridere Scritto da apitta47 il 07 agosto 2014

L'ho letto tutto d'un fiato. Divertente, ironico, scanzonato ma a tratti fa riflettere. Stile unico, ritmo sostenuto. Scorre veloce e continui a pensare a Giovanni Ponte anche quando hai smesso di leggere. Il protagonista è un uomo qualunque che non smette mai di crederci anche nei momenti peggiori. Anche quando il suo sogno sembra svanire in un rocambolesco susseguirsi di disavventure. Lo consiglio a chi cerca una lettura leggera ma per niente scontata.

 

5 su 5 stelle Consigliato e divertente 10 dicembre 2014 Di Pylocatabasis Formato:Formato Kindle

Ecco, arriva il Natale, e con esso i parenti, e per recuperare dalle fatiche e dalle rotture di palle dell'albero natalizio niente di meglio che questo libro di Alberto Tristano.

Ci sono capitata per caso, ma mi ha attirato l'inizio, riportandomi ai bei tempi del Bar dello Sport di Benni.

Dicono che il suo libro sui poltergeist abbia preso il volo.

Scritto argutamente e con senso dell'umorismo. Lo consiglio vivamente.

Ciao

 

Barbara:  Il diario di Giovanni Ponte! L'ho scaricato sul reader perché costava poco e mi sono fatta un mucchio di risate...È un po'un Bridget Jones al maschile, merita!

22 marzo alle ore 21.04  

 

 

Stefania Anch’io ho letto il libro e mi sono rotolata a terra per le risate, bevuto tutto d'un fiato perché ti prende di brutto e come dici tu alla fine il protagonista è un uomo come tanti (un po' speciale, sopra le righe) così come lo sono le vicende che gli capitano e i personaggi che gli ruotano attorno. Ma ha un modo di affrontare le cose tra l'ingenuo e il poetico... Insomma provare per credere

 

Bonnie Io non sono molto brava a 'recensire', potrei farlo... di pancia ma ve lo risparmio, non è che mi abbia mai entusiasmato questa definizione, quindi lo farò alla Bonnie (praticamente un casino perché lei parla come scrive). Leggendo il bugiardino e leggendo qui nel forum Alberto, ero quasi certa che questo libro mi sarebbe potuto piacere, e invece... MOLTO di più! Sicuramente un concentrato di simpatia e ilarità, ma... niente di scontato e di banale, qualcosa di davvero originale che vi entusiasmerà pagina dopo pagina, e lo leggerete tutto di un fiato! (Io nei parcheggi, mentre scarrozzavo mia madre... parrucchiera, supermercato…) Questo Giovanni Ponte è... un poeta dei nostri tempi (quindi raro) appena un po’ sovrappeso. 

 

Bonnie + Stefania a te l'episodio, il passaggio o la battuta, che più ti ha fatto più ridere, quale è stato? ma anche emozionare? (eh, son curiosa)

...a me l'invio degli sms di auguri per il nuovo anno. Una genialata!

...dal prossimo anno farò uguale: le idee quando son belle van subito copiate!

Io ho riso tanto ai messaggi con modello predefinito per rispondere alle richieste hard della Signora amante mai sazia.

Quando lei chiede cose tipo, ti piaccio? mi desideri? Dice: "La mia amante ha fatto la MAXI ROMPI CARD" e il povero Ponte non ce la fa più allora a tutto risponde senza leggere seguendo il path automatico del cellulare.

Messaggi/Rispondi/usa modello/ si moltissimo

Invia/Esci

Fino a quando lei non chiede: Ma tu mi tradisci??? ah ah ah  Risposta automatica e lui non sa come impedire l'invio del messaggio...

Ah ah ah, vero mi.. hai fatto ricordare.. pure il sex virtuale, non è male!

 

Carola:  Io trovo che il protagonista, Giovanni Ponte, sia tutt'altro che uno sfigato. Cinico, un po’ paraculo, approfitta delle situazioni dando ad intendere che le stia subendo.

Decisamente divertente, il racconto, a volte, usa un  linguaggio  troppo ricco di metafore, aggettivi e superlativi poco discorsivi (nel senso di uso comune), da distrarre il lettore e fargli pensare: si vabbè, mo’ stai a esagerà! Perdendo così il senso ironico del racconto per cadere nella trappola del "fantastico". Certo, è solo il mio pensiero e lascia il tempo che trova. Mi sono divertita molto nel leggerlo e ho ritrovato nella tua ironia, un po’ della mia. 

 

5 su 5 stelle Un bridgino? Sì, grazie! Di Athaena il 22 aprile 2015 Formato: Formato Kindle

Da brava studentessa di lettere (poiché l'autore si rivolge spesso a noi) non posso non biascicare qualche parolina affettuosa - chiamarla recensione sarebbe inadatto – in onore di questa narrazione così tanto geniale! Ché tornano in mente quei luoghi comuni secondo i quali sono le donne in perenne ricerca del vero amore, del principe azzurro o semplicemente... dell'uomo ideale! Giovanni Ponte riesce a far vibrare quei luoghi comuni, a prenderli tra le mani, guardarli, guardarli ancora, lanciarli in aria e polverizzarli con il suo lanciafiamme! A quanto pare, anche un uomo può rivelarsi decisamente "inadatto" quando si mette in testa di trovare l'anima gemella. E le donne, in cui si imbatte “John, Bridge John”, non sono di certo facili conquiste! Tranne qualcuna... Ma Giovanni non si accontenta e continua la sua disperata indagine sess...amorosa senza arrendersi nonostante l'impresa da moderno (quasi)gentleman d'amor cortese si riveli tanto ardua. Sarà la capa pelata, sarà quel po' di pancetta o il suo maschilismo, oppure il romanticismo celato oltre quella fragranza di Acetone (o Cande Gina?)... sarà quel che sarà, noi fanciulle non possiamo far altro che affezionarci ad un personaggio così!

Tra battute esilaranti, giochi di parole, ironia e humor a mai finire, l'autore ci fa fare un giro per Roma, ci fa conoscere gente stramba (o forse nella norma, chissà?) e ci ricorda che non esistono relazioni facili perché siamo tutti un po' Giovanni Ponte in fondo. Il finale lascia sperare in un seguito, non si sa mai... “Magari No Mori”! Altrimenti, mi sa che lo rileggo!  P.S. Lode al lessico di Alberto Tristano!

 

 


Di Ant il 18 novembre 2015 Formato: Formato Kindle

Ironico e anche autoironico, questo “diario” che narra le disavventure (soprattutto amorose) di Giovanni Ponte, ovvero Bridge John, come lo stesso protagonista preferisce farsi chiamare. 

Un susseguirsi di battute quasi come se si trattasse di un copione da recitare in teatro e un insieme di personaggi improbabili e surreali per una lettura davvero divertente.

Alessio:  L'ho trovato su una bancarella del LiberaLibri e l'ho acchiappato per istinto senza aspettarmi nulla. Poi l'ho letto e sono rimasto folgorato. Da mesi giro le librerie in cerca di qualcosa che mi faccia ridere altrettanto, ma senza successo.

Tanja Innanzitutto mi ha incuriosito molto e per quello ho voluto approfittare della lettura (l'ho preso proprio per un pelo). Devo ammettere che è quanto di più lontano dal mio modo di intendere e di vedere se è vero che gli uomini vivono su Marte e le donne su Venere questo è proprio il caso più evidente, insomma non mi sono certo potuta identificare con i personaggi , ma è anche comprensibile, quindi non me ne sono fatta un dramma, tant'è che la lettura mi ha portato via soltanto due sedute, insomma, divorato in fretta! Innanzitutto a differenza di alcuni altri commenti a me la copertina è piaciuta, è ironica, moderna e graficamente è una buona composizione, si vede che l'ha fatta qualcuno che ci sa fare! L’invenzione di "Giovanni Ponte/Bridge's John" poi l'ho trovata azzeccatissima. Il libro è ironico e surreale, di un umorismo nero e a tratti grottesco che ti lascia un po' perplesso, ma alla fine ti conquista. I personaggi sono delle macchiette efficaci e ben caratterizzate, sono proprio riuscita a immaginarmeli con i loro pregi e i loro difetti e li ho osservati incuriosita come un bambino allo zoo. La scrittura è il punto di forza: è scorrevole, ben scritto, si legge tutto d'un fiato, arricchito con alcuni termini desueti ma che non stonano e non infastidiscono la lettura, ma anzi la rendono più vivace. L'unica pecca è la tipografia, essendo un’autoproduzione, in questo senso il libro si meriterebbe il lavoro professionale di un editore e penso che un editore disposto a pubblicarlo si possa trovare perché il potenziale c'è tutto. Quindi, good job Bridge’s John!

 

Indiana Books Da questo libro mi aspettavo sinceramente qualcosa di diverso, forse davvero una Bridget Jones al maschile. Purtroppo non sono riuscita ad apprezzarlo molto; il protagonista non è nelle mie corde, è maschilista, qualunquista ed esagerato a tal punto da risultare antipatico di primo impatto. Inoltre la prima parte, fino a più di metà del libro, risulta una successione di eventi e peripezie assurde e un po' confuse mentre nella seconda la storia prende un andamento più regolare e piacevole. Alcune battute e trovate sono geniali (il carteggio con la dirimpettaia, il resoconto di Acetone e il personaggio di Acetone stesso ecc.) ma i continui rimandi al sesso dopo un po' stroppiano e annoiano, facendo quasi dimenticare le parti divertenti del racconto. Disturba anche la mancanza di una suddivisione in giorni o annotazioni come ci si aspetterebbe da un diario. In definitiva penso sia un libro più adatto agli uomini o comunque da chi apprezza un umorismo di tipo "cinepanettonesco" che a me invece non si attaglia. Gli do comunque tra due e tre stelle, che nel mio gergo equivalgono a un così-così/carino, grazie al finale (mi aspettavo tutto il libro su questi toni), le trovate divertenti (che non sono poche!), lo stile originale e incisivo, la prima parte di pag. 69 e la copertina davvero simpatica.

 

Reppy Beh un libro molto interessante. Devo dire che mi ha strappato più di un sorriso... alcuni pezzi davvero mi sono molto divertita. In altri pezzi si potevano leggere degli spaccati di vita un po’ più seri e tristi ma sempre in qualche modo circondati da quel velo di umorismo. Il finale sembra un po’ campato lì... forse un po’ scollegato dal libro ma almeno è un finale con un po’ di speranza. Mi è piaciuta molto la cosa degli sms con musichetta annessa... era molto simpatico da leggere. Comunque devo ammettere di essermi rotolata dal ridere in 2 punti... quando esce con la tipa del 1800 e la parta a vedere il panorama... e quando viene promosso al lavoro che fa tutta la digievoluzione! La copertina non era al massimo convincente... e anche quel dividere in paragrafi tutto... era un po’ fastidioso. Ma, a parte questo, è un libro che ho letto più che volentieri... Una domanda rimane... i tre colpi di mazza serali... cioè... hanno un significato? Me lo sto ancora chiedendo!

 

Sonia Allora... Già dall'inizio è più che chiaro il tipo di contenuti che troveremo all'interno di questo libro: le voglie e le disinibizioni di un uomo adulto e più che maturo, con tutto ciò che questo comporta. Questo però, con il pregio di trovarsi di fronte (narrativamente parlando) un uomo allegro, che prende tutto con estrema simpatia e buon umore. Tutto è uno scherzo, tutto è divertente, un gioco eterno, forse addirittura troppo a volte, tanto da non riuscire a capire determinate retro-scene. Ma anche quest'uomo, Giovanni, è soggetto ai malumori e agli insuccessi che la vita riserva, l'Autore ci accompagna nei momenti belli e nei momenti tristi della vita di questo protagonista. Un personaggio che, sebbene faccia un lavoro normale, in una vita normale, in un mondo normale, riesce a spiccare di originalità, piace insomma. Il problema di questo libro è che (opinione personale) la prima parte è un po' noiosa e va spumeggiando invece da metà libro a finire. I commenti che traggo sono su una considerazione globale del lavoro, cercando anche di immaginare quello che l'Autore voleva lasciare ai suoi lettori. Credo che mi sarebbe anche piaciuto leggere questo libro impostato come un diario. Con date, appunti e facsimili. Una genialata invece è stata quella di scrivere le azioni del cellulare, viene ripetuta diverse volte e mi ha fatto molto sorridere! Domanda da un milione di dollari: ma che origini ha il rito serale del lavandino? Come ho scritto sul libro della Catena: mi auguro di poter leggere al più presto un nuovo lavoro, sulle ceneri degli 'errori' precedenti. Sono piccole idee geniali che vanno sviluppate bene!

5 su 5 stelle Bianca   Risate a non finire - Ebbene sì, lo confesso: è la terza volta che leggo questo piccolo libriciattolo pregno di umorismo. Quando voglio fare due risate "intelligenti" mi regalo un po' di Giovanni Ponte. Pur conoscendone trama ed epilogo, lo riprendo in mano e lo rileggo molto volentieri, sicura di trovare lo spirito scanzonato e romantico di Giovanni Ponte con le sue esilaranti avventure d'Amore. Giovanni Ponte: un mito! Ottimi i suoi compagni d'avventura, Acetone, Ciccia e Roger i miei preferiti. Aspetto nuove avventure...

   ATTENZIONE SEGUE SPOILERONE

Anna:  Mi sono fatta sotto dalle risate, specialmente quando la mattina sbatte Bridgino nel lavandino.

 

Alessandra: Tre volte tutte le sere ah ah ah. Io sono morta dal ridere quando fa sesso con la Ciccia,mi sentivo soffocare pure io.

 

Anna: E il dottor casa? Che lo soccorre sotto la ciccia?

 

Alessandra: Rido ancora adesso.

 

Anna: Per non parlare dell' amico di colore....magari no mori

 

Alessandra: Quando gli dice che è un bleiboi?

 

Anna: E la Gina Cande, che fine poraccia

 

Giovanna: E che dire di Acetone il portiere spodestato del suo ruolo? Canottiera una volta bianca... non

oso immaginare il colore né l'odore.

 

Anna: Acetone mi brucia il naso.dolo a benzargi

 

Alessandra: E come non ricordare la scena iniziale quando va alla riunione dei bulimici anonimi...e

confessa di essere grasso perchè ha la gola mignotta?

 

Anna:La gola mignotta....ah ah ah

 

Alessandra: E gli altri fanno la standing ovation

 

Anna: E quando dice che Giovanni è un super eroe dal potere "capelli trasparenti"

 

Giovanna: Secondo voi che tipo di cacciagione tentavano di cuocere Aceto e l'amico di colore ?

 

Anna: Uccelli?

 

Alessandra: Non lo so forse uccelli. Maaaaa Ercolino che al giardino lo prende da tutti?

 

Alessandra: Io vorrei tanto un seguito di questo libro!!!!

 

Anna: Come si chiamava l'amico di colore?

 

Alessandra: Roger!

 

Giovanna:  Roger!

 

Giovanna: Non ha orari né turni di riposo

 

Anna: Roger un mido, barlava gome mamy di bia gol vendo

 

Anna: Ma gli altri dobe sdanno? Sodo dutti balati?

 

Anna: E la Gina? Và gina

 

Anna: E il cane gay? Troppo forte.

 

Alessandra: L'anello vibrante....vi dice niente?

 

Anna: L'anello...ah ah ah

 

Alessandra: Non riusciva a fermarlo dopo avergli fatto la modifica ahahahaha

 

Giovanna: Sono un lago. Ciccia tua. Zin zin zin zin. .. altro che lago. Là sotto c'è il mar Caspio!

 

Anna: Comunque non e' facile fare un libro divertente, e Tristano Alberto è stato geniale! Wwww Giovanni il bleiboi

 

Anna: Roger che si prepara per il suo primo film, per dire solo "magari no mori"

 

Anna: Il senegalese affetto da acromegalia... altro che Rocco

 

Alessandra: Il concerto rap??? si tuffa tra la folla ma loro si spostano...

 

 

Alessandra: Questo libro dovrebbe essere raccomandato come antidepressivo,è divertente dall'inizio alla fine

 

Giovanna: L'incidente con Sofia. .. terribile!

 

Anna: Cosa vi dice puzza di gallina?

 

Alessandra: Cavolo dimenticavo...il sesso virtuale con puzza di gallina? esc enter esc enter ahahahah

 

Giovanna: Shift

Giovanna: F 3 F 3

Giovanna: Ahhh. .. Esc

 

Anna: Forteee!

Anna Corso E il capo Viscidon? E Bastard?

 

Giovanna: Ragazze, spolelererei ancora con voi, ma sono distrutta... vi saluto e ringrazio Alberto Tristano per avermi fatto ridere, sorridere e sganasciarmi dalle risate. Vado a dormire. .. se no mori!

 

Barbara: Secondo me la cosa più bella di questo libro è proprio l'idea in se'. Il fatto che ci voleva un

Bridget Jones al maschile e' geniale... Ad ogni situazione mi domandavo: ma cosa ci sarà di vero? Qual è il fatto vero che l'ha ispirata?

 

Olga: Ci serve il seguito Alberto ... Ne abbiamo bisogno!

 

Roberto: Io aspetto uno spin-off con Roger protagonista.

 

 

Anna: Piacerebbe pure a me!

Liviana Ho letto "Il Diario di Giovanni Ponte" tutto d'un fiato. E certo, come non potevo fare altrimenti, tale è la sua fruibilità e la sua freschezza nel leggerlo. Quando arrivi in fondo, all'ultima pagina, ti dispiace che sia finito e che non ci sia un altro capitolo e poi un altro e dopo un altro ancora, scoprendo questo libro di una simpatia unica, scritto bene e con un ritmo incalzante, che ti prende e ti tiene incollato, pieno di esilarante spontaneità. Bridge John, come Giovanni ama chiamarsi, è un personaggio ben costruito, mai noioso e nella sua perenne ricerca della sua metà, riesce a trascinarci nelle sue vicissitudini provocando empatia e divertimento, facendoci riscoprire quel pizzico di emotività che sfocia nella tenerezza più sincera e briosa. In altre parole ci troviamo a tifare per questo quarantenne sfigato a cui le situazioni non vanno sempre come lui vorrebbe. Consiglio vivamente di leggere questo libro per passare delle ore di vero piacere, trovando nelle sua pagine una comicità che ti porta a sorridere e a riflettere.

Non si può piacere a tutti...

Joanna:  se è vero che gli uomini hanno imparato a conoscere le donne leggendo “Il diario di Bridget Jones”, allora le donne possono provare a capire gli uomini con questo romanzo.

 

Se… sarebbe troppo facile.

Giovanni Ponte vive a Roma, ha un lavoro, un buon reddito, una casa e amici. No, questi sono pochi. E’ infelice. O, in altre parole, confuso e infelice. E’ diffidente nei confronti delle donne, ma cosi disperato che non rifiuta gli incontri occasionali; parla e si comporta come un adolescente in piena tempesta ormonale, correndo dietro qualsiasi femmina. Ha fatto della superficialità la propria filosofia di vita, la soluzione a tutti i problemi. Giovanni Ponte fa parte di una generazione alle prese con l’infinito conflitto tra la voglia di restare eterni bambini e la paura di rimanere tali.

Ho letto altri pareri sul libro, è stato definito <divertente>. Per me non è cosi, è triste. E’ un romanzo intelligente in cui si racconta con insolito umorismo e precisione ciò che parola <amore> fa girare nella testa dei maschi confusi.

Vedete, l'ironia, non la barzelletta, è sempre l'altra faccia di una realtà spesso scomoda. Non è da tutti coglierla. Giovanni… ha scritto in faccia: <muoio dalla voglia di conoscere qualcuna!>, un vero supplizio.

Vedo un signore di mezza età, obeso, pieno di sogni… vedo un mangiatore emotivo (Il mangiare emotivo utilizza il cibo per farci sentire meglio: mangiare per riempire i vuoti emotivi, la noia, la solitudine). La verità era che, donna dopo donna, sempre la stessa storia.

Tutte donne molto diverse, Tristano descrive donne improbabili, anche sotto loro aspetto fisico: qualche volta grottesche <amarcordiane>senza nulla in comune – tranne uno – loro non permettevano mai di vedere tutto di loro.

Io penso che qualche volta le donne sono attratte dagli uomini potenti e sicuri di sé. Chiedono il rispetto e la parità, ma sotto sotto vogliono essere Ingrid Bergman in Casablanca o Rossella O’Hara quando Rhett la prende di peso e la porta su per le scale al buio… Ma questo Ponte non ha capito :P .

Mica tutte siamo come Talia Shire (Adriana Balboa nel Rocky IV): “Sai, tu sei la cosa migliore che ho incontrato nella vita ... sul serio. Sei la cosa più bella che mi è capitata da quando sono nato...

[...] o no, non ti liberi più di me.. “ (cit.)

Chi ha letto il libro di Tristano (e chi non ha ancora fatto, forza…) lo sa di che cosa sto parlando.

Però questa è solo la mia opinione, non recensione (cosi evitiamo i commenti inutili).

Monica: Ma consigli un libro che non ti è piaciuto, ho capito bene?

 

 

Joanna:  Invito perché la mia oppinione è solo la mia, per rispondere: No, non mi è piaciuto.